martedì 27 agosto 2013

Gastroscopies Zoo

 
Un tempo, dopo essere tornati da un viaggio, si costringevano parenti e amici alla visione delle relative diapositive sviluppate, reportage d’obbligo della vacanza trascorsa, ora gli scatti delle gite si divulgano attraverso il faccia-libro. Per non parlare poi delle foto dei figli, orrendi pargoli mostrati con orgoglio su social-account appartenenti ad ancor più terrificanti genitori. Mi ricordo quando i padri custodivano le foto del neonato nel portafoglio per poi mostrarle timidamente ai colleghi d’ufficio i quali, a denti stretti, bluffavano un “Che carino!”. Adesso, attraverso il bottoncino “mi piace”, la mamma e il papà sono ancora più soddisfatti del loro scarrafone, totalmente appagati dai numerosi apprezzamenti conteggiati sotto l’effigie dell’erede. Poi sul faccia-libro c’è Poesia… Cieli in stanze di magrittiana memoria, citazioni, lirismi, video d’autore postati in bacheca nella speranza che qualcuno clicchi “mi piace” al fine di avere conferma della propria esistenza e tanta altra paccottiglia soavemente d’essai. Poi ci sono gli album dei matrimoni… La madre della sposa, reduce da scatenato shopping ai grandi magazzini, sembra una lanterna cinese, la sposina indossa un abito in organza e alcantara realizzato su misura da un eccentrico neo-stilista d’avanguardia ex-tappezziere (la leggenda narra che l’uomo, mentre era intento a foderare un divano, abbia capito, per non si sa quale nesso, che la moda era la sua vera vocazione a causa di un prurito intimo dovuto all’impossibilità di farsi un bidet dopo l’espletamento delle funzioni fisiologiche). Lo sposo è inguardabile, la camicia gli cinge lo stomaco, un bottone è già zompato durante l’aperitivo nell’immancabile insalata di farro. Poi ci sono i compleanni dei nonni… Neanche George Romero avrebbe osato tanto. La nonna ha in testa una coroncina di plastica in stile miss moribonda, il nonno è trapassato, ma quasi nessuno fa caso a lui perché troppo impegnati a trangugiare un butirroso tiramisù fatto coi pavesini, solo un moccioso tenta invano di far resuscitare il morto fischiandogli nell’orecchio con una linguetta di Menelik. Non dite che era possibile evitare cotanta nefandezza facendosi gli affari propri, no, certe cose sono state create per essere viste. Voglio le gastroscopie.
 

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